breakfast

Un brano caldo, quasi mattutino, dove al posto delle morali ci sono cose semplici: riso caldo, luce del sole, il familiare “ittekimas” e persino i profumi del passato, che improvvisamente si riversano come una vecchia coperta. Le parole suonano come un'ammissione che essere leggermente incrinati, assurdi e imperfetti è normale. Qui non c'è posto per il pathos: meglio così, con la colazione che si raffredda e il tentativo onesto di arrivare alla fine della giornata, piuttosto che rincorrere eternamente le formulazioni giuste.

La musica scompone i gesti quotidiani - saluti, addii, abbracci - in piccoli miracoli. E il miracolo non sta in qualcun altro, ma nel fatto che, per quanto strano possa sembrare, anche il giorno più normale può trasformarsi in un piccolo mondo caldo che appartiene solo a te.