Rondo

Il naso immerso nelle sostanze, al riparo dagli sguardi altrui, e il mondo profuma di vuoto, come una stanza dopo una festa: qualche bicchiere non finito e l'eco di parole dette molto tempo fa. L'anima sembra cadere nella sabbia fine che gradualmente ricopre il corpo; i ricordi brillano come vecchie pellicole, e in un angolo si protrae un amaro senso di perdita e un'attesa infinita, come se la falce del destino fosse in disparte e aspettasse pazientemente il segnale.

Eppure, tra queste immagini, si insinua una calda infedeltà: la presa di una spalla, la mano di qualcuno come una piuma nella nebbia, insegna ad apprezzare il momento, non l'eternità, ma il respiro più vicino. L'amore qui non è un banale hashtag, ma una pesante coperta dopo la pioggia: scomoda, vera e salvifica allo stesso tempo. Un po' di malinconia, un po' di capacità di respirare - e si può conservare la luce anche nella nebbia più fitta.