Tiger

Un ruggito dirompente e allo stesso tempo civettuolo “stai attento” - la voce sembra indossare la pelle di un tigre e andare a caccia sotto le luci al neon. È come il diario di un adolescente che è diventato un po' più audace: un po' di vendetta, un po' di rivalsa, un pizzico di ironia rabbiosa, ma sotto tutto questo c'è un evidente godimento del potere e del controllo.

La folla si trasforma in un coro, il ritmo in un nastro da sgombero, e le frasi più taglienti suonano come una promessa di non mollare. Viene voglia di cantare e ballare, anche quando le parole sono pungenti, perché invece di piangere, preferiscono ringhiare, farsi le ossa e andare avanti, con un sorriso orgoglioso e la bandiera alzata.