Così così

Un succoso sputo in faccia alla moralità collettiva. Qui le parole risuonano come tamburi a una manifestazione: «tutti intorno sono giusti, intelligenti, geniali», mentre dentro risuona un pigro «beh, va bene». Ogni riga sembra scritta con un pennarello sul muro di un bagno: rabbia, autoironia, riconoscimento dei propri errori e allo stesso tempo il gusto della libertà, quando i divieti non fanno altro che gettare benzina sul fuoco.

Il ritmo è audace, come una passeggiata serale con uno stereo ad alto volume: forte, leggermente in contrasto con il buon gusto, ma onesto e senza fronzoli. Questa musica non chiede applausi, balla semplicemente sui nervi, ridendo e stuzzicando: più si dice “non si può”, più si ha voglia di fare “sì”.