Damage Control

Come se la porta fosse stata aperta troppo bruscamente e la corrente d'aria avesse portato via tutto il superfluo, e con esso anche parte della tranquillità di prima. La voce suona come il racconto di una fuga dalla gabbia, dove al posto delle sbarre ci sono i propri pensieri. Sembra libertà, ma al collo c'è comunque la catena dei ricordi che ricorda che “troppo facilmente” non funzionerà.

Il sole rimbalza sul vetro come una palla sull'asfalto, e dentro di sé balena una strana sensazione: luminosa e inquietante allo stesso tempo. Nell'aria aleggia quel “damage control” - quando è troppo tardi per riparare qualcosa, ma le mani si alzano da sole verso il cielo, come un gesto di salvezza.

E tutta la canzone è come una manovra al limite: un po' ironica, un po' folle, ma così viva che non ti lascia andare fino alla fine.