Jak tłucze

Una notte rumorosa, in cui le parole diventano colpi. Tutto intorno risuona, trema, vibra al ritmo del “tu-tu” martellante, come se le pareti di cemento dello studio respirassero insieme al battito. Qui nessuno finge di essere gentile: la maleducazione, l'ebbrezza e la spavalderia si fondono in un unico lungo eco. Non si tratta di significati, ma di forza, di quanto forte si può vivere per dimenticare, almeno per un paio di minuti, chi sei sotto tutto questo rumore.

In ogni riga si percepisce un misto di stanchezza e spavalderia, come se una persona urlasse allo specchio per convincersi che tutto è sotto controllo. Sì, è caos, ma è il mio caos, ed è più forte del silenzio. E alla fine non rimane aggressività, ma uno strano sollievo: come se avessi espirato tutto ciò che avevo accumulato e fossi rimasto in piedi tra i bassi e le scintille, stanco, ma ancora vivo.