Uno squillo

Silenzio telefonico e improvvisamente un breve "bip", come uno sparo dal passato. Niente è più come prima: gli amici si sono persi, i vecchi sogni sono bruciati insieme a quelle pagine che sembravano eterne. Ma basta che qualcuno chiami e le gambe portano da sole attraverso fumo, soldi, rumore e sonno eterno. In ogni "sì, tutto a posto" si sente un stanco "boh", perché anche in cima, dove brilla il successo e scricchiola Moncler, manca comunque una voce. La colonna sonora di un uomo che è uscito dal fango, ma ne porta l'impronta sulle scarpe da ginnastica. Forte, sicuro, con un retrogusto di tristezza e leggera follia, come una notte in cui la musica rimbomba, ma dentro è comunque troppo silenzioso.