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Descrizione
La luna si appoggia al davanzale della finestra e osserva in silenzio come la notte trasformi nuovamente la malinconia in pittura. L'aria è densa, come prima della pioggia, come se qualcosa stesse per accadere, ma al posto delle parole rimangono solo il respiro e la luce delle stelle lontane. Tutto intorno è lento, trasparente, come se fosse stato girato su una vecchia pellicola, dove anche il dolore respira dolcemente.
Sembra che la distanza sia diventata un nuovo linguaggio d'amore: più è lontana, più si sente forte. Gli occhi, le mani, l'infanzia - sono ancora lì da qualche parte, solo in un altro tempo. E questo fa un po' male, ma è bello. Come una canzone che non chiede di tornare, ma sussurra semplicemente: “non andare lontano”.
Testo e traduzione
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