Braciszku

A volte la fratellanza non viene distrutta dai proiettili, ma dai rancori. Prima era “vita o morte”, ora è “cancello le foto”. Una volta mangiavano insieme dallo stesso piatto, ora ognuno cucina la propria zuppa amara. Qui non si tratta di rap, ma di stanchezza, tradimento e quell'orgoglio che impedisce di chiamare per primo.

Sembra una conversazione dopo un litigio, dove le parole non curano più, ma fissano solo la diagnosi. Tra le righe c'è freddezza, ma si sente anche rimpianto: perché la famiglia non è chi ti fa divertire, ma chi ti ha reso la vita difficile. E anche se le ambizioni sono cresciute più dell'amicizia, in ogni battuta vive ancora il ricordo di quei giorni in cui “fratello” significava più di una semplice parola.