Nu s-au plictisit

Il caldo della città scioglie l'asfalto e le teste. Qualcuno si comporta di nuovo come un predatore, ma i denti sono tutti uguali, di plastica. Qui sopravvivono non quelli che urlano più forte, ma quelli che sanno guardare dritto negli occhi e sorridere, mentre tutti intorno fingono di sapere come si deve vivere. Sullo sfondo di motori rombanti e ostentazioni da quattro soldi risuona una voce in cui c'è più stanchezza che rabbia, ma la rabbia c'è comunque, affilata come un rasoio in tasca.

Il ritmo è opprimente, ma dà forza. È uno di quei casi in cui non si tratta di glamour, ma di stringere i denti e andare avanti, perché altrimenti ti divorano. Il mondo è fatto di falsità e ostentazione, ma c'è qualcuno che non ha paura di essere “troppo”. Anche se per farlo bisogna diventare un po' più meschini del sistema che insegna a sorridere in modo falso.