SO BAD

Sembra un carnevale caotico, dove slogan e grida si mescolano a risate sincere e a una caparbietà quasi infantile di vivere “a modo proprio”. Nelle parole c'è un eterno paradosso: il peggio e il meglio, la disperazione e l'entusiasmo, la sporcizia e lo splendore, tutto insieme. Il palcoscenico si trasforma in un teatro dove gli attori indossano maschere identiche, ma ognuno è convinto che la propria sia l'unica vera.

L'energia trabocca: è una protesta, una danza, una discussione senza senso al tavolo della cucina, dove gli argomenti contano meno del processo stesso. E in questo assurdo trambusto emerge improvvisamente un pensiero luminoso: forse non esiste davvero una versione “giusta”? C'è solo la follia del momento presente, che è allo stesso tempo il più terribile e il più bello.