Se Piovesse Il Tuo Nome - con Calcutta

La città rimbomba come un vecchio giradischi la cui puntina salta continuamente da un solco all'altro. Le fontane zampillano, ma la sete non se ne va, come se tutto intorno sapesse solo dare l'illusione di essere saziati. I negozi si spengono uno dopo l'altro, e rimane solo un uomo con una manciata di spiccioli e le mani vuote, che ancora, per qualche motivo, "dà il resto" al mondo. L'amore qui non è fatto di dichiarazioni né di incontri. È l'aria secca che assorbe la pioggia del nome di un altro, caduta per caso tra le righe. Ogni stazione manca quella giusta, e questo fa un po' più male della separazione stessa. Dopotutto, se non è sceso, significa che speri ancora di non esserti sbagliato per sempre. E poi, all'improvviso, un fiore in bocca al posto delle parole. Stupido, ma vivo. E in esso c'è tutta la tenerezza che non è entrata nelle canzoni che non sono mai esistite.