Takedown (German)

Un aspetto dolce come una caramella: bello e già sospetto. Dietro al sorriso si nasconde uno schema, dietro alle parole gentili c'è il vuoto, e subito si prova un senso di pesante e piacevole sollievo: è ora di cambiare atteggiamento e aprire gli occhi. Il ritmo sembra spingere verso l'uscita dallo spettacolo, la voce è come una nota nel diario, scarabocchiata con l'unghia: basta recitare, basta sopportare. La rabbia non è spaventosa, ma funzionale: calda, veloce, nelle vene e a tempo.

L'osservazione si trasforma in calcolo: la maschera cade, il castello di carte crolla, i demoni rimangono soli con se stessi. Non c'è compassione, ma chiarezza e una leggera ironia sulla propria pazienza: tutte queste maschere sono solo scenografie che finalmente possono essere spazzate via. Nel finale non c'è la vittoria della rabbia, ma quasi un rituale domestico di purificazione; la tranquilla certezza che è ora di eliminare ciò che da tempo impediva di respirare.