Seklenland, Pt. 10

La notte nelle cuffie sembra camminare nei cortili: il ritmo rauco spinge a fare passi bruschi, mentre le parole sussurrano istruzioni e giustificazioni allo stesso tempo. C'è adrenalina e stanchezza: ogni “pressione sul grilletto” suona come un modo per mantenere il mondo in tensione, mentre l'elenco delle somme e dei sacchi crea la sensazione che la vita sia una prova infinita di resistenza e fedeltà alla propria squadra.

C'è anche un po' di cinico orgoglio: la rubrica “chi è sopravvissuto ha ragione”, condita da un pizzico di vanagloria che allo stesso tempo protegge e maschera le crepe. L'intera scena è come un diario scritto a tratti, dove il coraggio convive con la paranoia e il ritmo non lascia tempo per riflettere sulle conseguenze. Verrebbe voglia di sorridere, ma qui il sorriso è tiepido e stanco, come quello di una persona che conosce il valore di ogni giorno.