THE DEATH OF PEACE OF MIND

Non c'è un briciolo di dolcezza qui, solo il rumore delle stanze vuote e l'eco dei passi degli altri. Ogni riga è come un tatuaggio sulla pelle, lasciato dopo notti insonni, dove le promesse si sgretolano e l'amore si trasforma in un'abitudine che fa più male che bene. Nella canzone c'è l'odore del mascara sbavato sulle guance e il sapore di ciò che non è stato detto, che ogni volta diventa più amaro.

Non è romanticismo, ma la cronaca di una battaglia che si protrae: muri, croci, cornici, come un museo degli errori dal quale non c'è via d'uscita. Eppure, sotto questo freddo, vive uno strano calore: ricordi, più taglienti del vetro, e il desiderio di provare di nuovo, anche se sai come andrà a finire. Sembra la colonna sonora dell'ultima scena, quella in cui la luce si sta già spegnendo, ma dentro c'è ancora qualcosa di vivo che batte.

Regista/montatore: Ori McGinnis

Produttore: Michael Taylor

Direttore della fotografia: Dana Willaks

Grafica e registrazione audio/Operatore: Axia Serradimini

Coordinatrice di produzione: Veronica Zin

Casting: Manush Nabavi

Costumista: Diana Corpus

Effetti speciali: Shaina Paulson

Produttori e sceneggiatori: Noah Sebastian e Joakim Karlsson

Registrazione audio: Matt Dirkes, Noah Sebastian e Joakim Karlsson

Mixaggio e masterizzazione: Zakk Cervini presso MDDN Studios

Assistente al missaggio: Nick Trekov