FUN

Londra qui non suona come un luogo geografico, ma come uno stato d'animo: rumoroso, un po' inquietante, ma pieno di luci e movimento. Tra le righe si legge il desiderio di “versare da bere in una tazza e divertirsi” e la consapevolezza che le preoccupazioni ti tormentano dentro, anche quando sorridi.

Tutto si riduce a un delicato equilibrio: tenere la testa alta finché le strade non emanano calore; conservare il sogno, anche se la realtà sibila in risposta. La musica trasforma l'inquietudine in ritmo e la stanchezza in danza, dove la frase “sto vivendo troppo” diventa quasi un mantra e un modo per non perdersi nel flusso.