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Descrizione
Una fragile ballata sull'amore che si regge sui frammenti dei ricordi e delle promesse non mantenute. Qui le fotografie della fine degli anni Novanta convivono con un cuore blu, occhi stanchi e il silenzio in una stanza dove nemmeno l'aria si muove. Si ascolta come una preghiera di perdono e allo stesso tempo come un'ammissione della propria colpa: quella sensazione in cui si è disposti a dare tutto pur di restituire integrità all'altro, anche se ciò è impossibile. La musica diventa una sorta di cicatrice: dolorosa, brutta, ma permanente, e per questo, per qualche motivo, ancora più preziosa.
Autore: Hayden Anhedonia
Produttore: Hayden Anhedonia
Mixaggio: Hayden Anhedonia
Mixaggio atmos: Prash «Engine-Earz» Mistry e Lavar Bullard
Mastering: Matthew Tomasi
Strumenti:
Sintetizzatori, basso, chitarra elettrica, pianoforte, batteria, voce - Hayden Anhedonia
Lapsteel, chitarra baritona, pianoforte elettrico - Angel Diaz
Percussioni, chitarra elettrica - Matthew Tomasi
Visualizzatore, riprese e montaggio - Hayden Anhedonia
Testo e traduzione
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