Cin Cin

Le parole si confondono, come se qualcuno si affrettasse a raccontare un sogno prima che svanisca. Tutto si è mescolato, capitani, macchine, onde radio e la "sangria de amor" di qualcuno. In questo caos si sente una strana armonia: frasi incomprensibili diventano ritmo, respiro affannoso di danza, dove nessuno capisce i passi, ma tutti si muovono all'unisono. Sembra che qualcuno stia raccogliendo il passato dai frammenti: frasi, brandelli di preghiere, soprannomi di amici dimenticati. E da questo collage non esce una canzone, ma la magia di una trance domestica un po' stanca, un po' pazza, ma a suo modo onesta. Tutto sembra non essere stato compreso del tutto, ma vissuto fino all'ultimo suono.