M A Y B A C H

La lucentezza patinata delle storie e il leggero profumo di abbronzatura con un retrogusto artificiale di vacanze di novembre, tutto secondo i piani. La pelle risplende, il trucco è perfetto, dentro sembra una vetrina vuota, ma la luce è comunque accesa. Ogni movimento a tempo di musica è come un fotogramma, montato per gli occhi degli altri. Il cuore della città batte al ritmo del club: una stanza stretta, una vita in affitto condivisa e un po' di dramma nelle voci, mentre sullo schermo compaiono nuovi like. L'amore qui non è un sentimento, ma un formato di contenuto: un po' di provocazione, un po' di autoprotezione. Eppure, in questa danza tra "hai messo mi piace?" e "cosa vuoi da me?", c'è una certa onestà, quella che nasce dalla stanchezza di essere perfetti. Quando la realtà si fonde con il filtro, non resta che una cosa: brillare più della noia.