STIMOLI

Sincerità sporca sull'autotune, come se qualcuno avesse rovesciato la spazzatura interiore direttamente sul beat, ma l'avesse fatto con gusto. In ogni riga c'è un mix di autoumiliazione, assurdità e una sorta di richiesta infantile di salvezza, nascosta tra battute sporche. Il mondo intorno è uno specchio deformante continuo, dove tutto è distorto, ma onesto. Attraverso il cinismo traspare la confusione: l'uomo sembra ridere di tutto, ma in realtà ha paura di spegnersi, di scomparire senza lasciare traccia. In questa cacofonia c'è uno strano conforto, come se, se tutto è senza senso, si potesse almeno imprecare ad alta voce sotto il ritmo e non fingere che tutto vada bene.