Descrizione
A volte la tristezza è come una vecchia amica che conserva ancora la chiave di riserva del cuore. Entra senza bussare, si siede di fronte e versa il primo bicchiere: «All'amore che sembrava esserci». L'aria si raffredda, persino gli uccelli sembrano essersi zittiti per non disturbare i ricordi che risuonano più forte della musica.
Da qualche parte là fuori, oltre le finestre, la vita segue il suo corso, mentre qui c'è un banchetto per due: l'uomo e il suo dolore. Il dolore non se ne va, cambia solo maschera. Oggi è tenerezza, domani sarcasmo, dopodomani una canzone in cui le parole sono sparse per le righe come frammenti di un bicchiere dopo un brindisi. Eppure c'è qualcosa di luminoso in tutto questo: la capacità di amare anche attraverso la stanchezza e di perdonare senza aspettare scuse.
Testi e composizione: Vükar Süfan
Arrangiamento: Osman Çetin
Mixaggio: Özgür Yurtoglu e Osman Çetin
Masterizzazione: Özgür Yurtoglu
Regista: Donsehar
Direttore della fotografia: Ekrem Özdemir
Focus puller: Burak ARTIKSUER
Secondo assistente alla macchina da presa: Ihsan Harun KOKSAL
Terzo assistente alla macchina da presa: Kansal ARNAS
Gruppo di produzione: Mustafa Avci
Montatore: Berke Kucuk
Colore: Ufuk Aktas
Fotografia: Maryam Bagheri
Gruppo di ripresa: Orion Rental
Studio: Platodia
Responsabile illuminazione: Onur Karaja
Miglior ragazzo: Adem Akar
Siyam Acconciature e trucco: Abolfazl Esmi
Siyam Stile: Tatli
Zara Stile: Murat Khan
Capelli di Zara: Engin Aktas
Trucco di Zara: Ayaz Ozturk
Produttore: Tolga Aykut
Testo e traduzione
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