Leleka

Rimane nella memoria uno strano retrogusto di perdita, come se l'infanzia ci fosse stata, ma non ci fossero più sentieri che conducessero ad essa. Tutto è stato spazzato via dall'acqua, le rive sono state riscritte, sono cresciute le città. Al posto dei prati e dei falò ora c'è il rumore della diga, il luccichio dell'asfalto e le strade ordinate.

Eppure, sopra questa calma di cemento, vola un uccello proveniente da terre calde, che solca il cielo come se cercasse alberi familiari. La natura non è arrabbiata, è solo sorpresa: come è possibile cambiare così rapidamente il volto della terra?

Nella musica non si sente la malinconia delle lacrime, ma una silenziosa richiesta. Che la cicogna lo stringa di nuovo a sé e lo porti dove la memoria profuma ancora di erba e non di cemento.