Восьмий колір

Le parole si diffondono come acquerelli sull'acqua: vivaci, trasparenti, sfacciatamente sincere. Hanno qualcosa dell'entusiasmo infantile, quando l'arcobaleno sembra un segno personale del cielo. E allo stesso tempo, la prontezza adulta a pagare con la vita il diritto di toccare un sogno.

Le metafore si susseguono: acqua, corde, raggi di sole, baci del cielo. Tutto suona come se il mondo si fosse improvvisamente trasformato in una tavolozza e il sentimento stesso nell'ottavo colore che mancava per completare il quadro.

C'è una leggera follia in questo, ma la più luminosa possibile. Quando sembra che le nuvole possano essere allontanate dal cammino, la luce trattenuta nei palmi delle mani e il cielo baciato senza incontrare ostacoli. E tutta questa infinita poeticità si riduce a una parola semplice e quasi sussurrata: “permetti”.