Descrizione
La separazione a volte è come un disco rotto: gli stessi pensieri girano in tondo e questo rende il silenzio ancora più assordante. Sembra che tutto dovrebbe passare, perché il tempo guarisce tutte le ferite, così dicono. Ma dentro di te è come se un tribunale ti avesse condannato all'ergastolo: ricordi infiniti e dolore che ritorna in loop.
E fuori il mondo non ha fretta di aiutare: le persone intorno sembrano false, le conversazioni vuote, persino l'aria sembra tossica. In questi momenti l'unica salvezza è porre domande nel vuoto. Qualcuno ha trovato una nuova persona? Ha dimenticato definitivamente? E la cosa più dolorosa è: qualcuno sarà ancora in grado di amare in modo così sconsiderato, fino al tremore, fino alla follia?
La musica raccoglie questa disperazione nel palmo della mano e la libera all'esterno. Il risultato non è una tragedia, ma quasi una confessione, in cui la malinconia assume la forma del ritmo e la solitudine diventa improvvisamente comune.
Testi e musica: Ozaï Bakyr
Arrangiamenti: Ozaï Bakyr, Nikolaos Grivellas, Julian Huizel
Testo e traduzione
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