100 AMAPOLAS

La sera sembra essere calata sulle spalle, e in essa si insinua il dubbio, così fitto che persino il prete comincia a socchiudere gli occhi. La strada sussurra del declino della fede, mentre le luci notturne trasformano le trasgressioni in festose ghirlande: i fiori rubati dall'immagine sacra diventano un regalo audace, quasi folle, che allo stesso tempo accusa e spiega.

Il racconto suona come una confessione scritta a margine, senza modestia, con l'entusiasmo di una contrattazione: vendersi per un minuto di attenzione, mettere in gioco l'orgoglio e vedere chi lo accetterà. Cento papaveri non sono solo un bouquet, ma una rotta verso l'inquietudine; il ritmo della canzone sembra spingere a compiere un passo che poi si dovrà giustificare dolorosamente per tutta la vita. Tutta questa storia profuma di rossetto, di sacro senso di colpa e di un desiderio un po' stanco ma tenace di essere compresa.