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Descrizione
Le parole suonano come un vivace monito per chi è sull'orlo del baratro e pronto a mollare: non credere alle voci sommesse dentro di te, che hanno solo “arrenditi” in serbo. Qui la musica ti spinge a raddrizzarti e a cantare come se la vittoria fosse già tua.
È un inno alla speranza ostinata: i muri crollano non sotto i colpi, ma sotto la forza della voce che sceglie la gratitudine invece della disperazione. Ogni riga sembra dire: finché c'è respiro, c'è una possibilità.
E in questo c'è una semplice verità: a volte la protesta più potente contro l'oscurità è una canzone cantata a squarciagola, con la fede che la luce è già in arrivo.
Testo e traduzione
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