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Descrizione
Sembra il diario di qualcuno che è cresciuto a ritmo ed è sopravvissuto secondo i principi. Un po’ stanco, un po’ arrabbiato, ma estremamente onesto. Non si tratta di amore e sicuramente non di riconoscimento: si tratta di "davvero non sono ligo", quando dietro di te non c'è più pathos, ma esperienza.
La canzone ricorda quello stato in cui si accusa, si condanna, si fanno ipotesi, ma dentro c'è silenzio. Perché non c'è più bisogno di spiegare. Né estranei né nostri. Tutto ciò che era importante era già stato fatto o sperimentato. Restano solo i fatti, linee offensivamente precise e la voglia di non entrare nello sporco altrui, ma di spazzare via il proprio.
E se qualcuno pensa che questo sia semplicemente "dis", allora vale la pena ascoltarlo: a volte la verità suona più forte del dramma. Soprattutto sullo sfondo dell'autotune.
Testo e traduzione
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